Carlo Maglitto nasce nel 1940 a Lentini (Siracusa). A 17 anni vive per un anno presso il centro di studi antroposofici della libera università “ Goetheanum “ di Dornach (Basilea) in Svizzera dove frequenta corsi di euritmia e di arti figurative. Rientrato in Italia si laurea in Scienze Motorie con tesi sulla organizzazione di volontariato a indirizzo psicanalitico. Stabilitosi a Bordighera frequenta Guido Seborga, Francesco Biamonti, Biancheri (Ciacio), Enzo Bernardini. Inizia come corrispondente la collaborazione con il Lavoro Nuovo di Genova. Esce nel 1980 una sua raccolta di poesie “Documento in frammenti di una reggenza antica” con il contributo spirituale dello scrittore Giuseppe Conte e con la prefazione della poetessa Rosita Copioli. Partecipa a letture di poesie in pubblico con i poeti Mario Baudino, Giuseppe Conte, Nico Orengo, Mussapi e scrive testi teatrali per il progetto “Salviamo Bussana Vecchia”. Nello stesso periodo apre lo studio a Bussana Vecchia e viene a contatto con artisti internazionali.
In pittura e in scultura dopo un inizio informale si dedica allo sperimentalismo di materiali non canonici, rimanendo ancorato ai concetti della filosofia esistenzialista. Il gallerista Serafino Beniamino lo stimola a creare opere di ampio respiro che poi verranno esposte in una personale presso la sua Galleria di Sanremo. Entra in una fase di riflessione e si rifugia nella sua baita di Langan nelle Alpi Liguri alle spalle di Ventimiglia: molti lavori infatti verranno firmati con lo pseudonomo Langan.
Intorno agli anni “80 viaggia in estremo oriente e approfondisce da vicino la cultura buddista. Questo fu il periodo di meditazione nei monasteri thailandesi. Poi per dieci anni si dedicò allo studio e alla formazione psicanalitica, divenendo fondatore e redattore della rivista psicanalitica Thèlema.
In un'intervista dichiara: “I miei lavori, intesi come retaggi psicologici, scaturiscono dalla resistenza dell’eros al thanathos in continua dialettica per la supremazia della vita sulla morte, una lotta fatta di eroismi e di arrese. Sono opere che lasciano sulla mappa della vita totem simbolici.”
Legatosi all’artista-giornalista Judit Torok, si trasferisce con lei a Cipressa (Imperia-Italia) dove aprono “Villa Biener – Parco Museo Culture Migranti” .
Attualmente fa parte dell'associazione artistica “Accademia G. Balbo” di Bordighera con incarico di selezionatore mostre.
Ha preso parte a mostre collettive e personali, in Italia e all’estero, a partire dall’ottanta sino ad oggi.
Tra le più importanti si possono citare:
“Artifici” incontri di scultura a Villa Biener, Evento collaterale della Biennale di Venezia del 2007 “Camera 312 promemoria per Pierre”, “Sui sentieri del silenzio” Galleria Vizivarosi – Budapest (Ungheria), “Arte e Vita” - Mar Baltico (Germania), Comune di Cagnes-sur-Mer: Territoires d’Hommes, Bordighera, Galleria Accademia Balbo: “Provocazioni – L’estetica del Nulla” , Boxes” Villa Glisenti -Villa Carcina (Brescia), “Silenziosamente” bipersonale con Gianpiero Viglino a Bordighera e alla Galleria LuPier Gardone (catalogo), “ Il ritorno inesistente” - Imbiancheria del Vairo - Chieri – Torino e “Altri” Foyer Morfé – Torino, “Arte e Vita - Arte nuova in contesto vecchio” Berlin-Potsdam, “Inediti” Accademia Balbo – Bordighera, “Regards Ligures” Sala degli Affreschi – Comune di Nice, “Isole dell’Utopia” Berlin, Potsdam, “Míti“ personale al Centro-Arte LuPier - Gardone Val Trompia - Brescia