Massimo Locarno was born in Pavia on November 2, 1942, spends with his family the early years of his childhood and adolescence between Milano and Sanremo. Always attracted by architecture, art and design, he decides to attend the Faculty of Architecture of Milan and the Brera Art School. He then worked in Milano, Como and Lecco with aerodynamic designs and studies, designing competition cars and participating in automotive competitions. Attracted by Oriental culture and philosophies, in 1974 he traveled through the Middle East, Afghanistan and Pakistan, and this experience will deeply influence his artistic career. After returning to Milano, in 1975-1976 he opened the Psicolore Studio; then decides to return to Sanremo together with his wife Pucci, settles in Bussana Vecchia and creates an experimental study-laboratory of applied arts. So it becomes a significant and active character for the rivierasco village, so that in 1982 the poster of the international competition for the plan of the detailed plan that would have to revitalize the fate of Bussana Vecchia by regularizing the building while maintaining the particular characteristics of the country, Have made it famous all over the world. Towards the end of the 1970s and early 1980s, after embarking on the first experiences in the processing of olive wood, he created a series of "sculture truccate da barattoli", as he himself defined them, called "Arcobalegni". On the design of Massimo Locarno, a solid made of various 0.7 mm wooden sheets of different colored baths was assembled, glued, pressed and finally machined manually by the artist himself to the lathe. The "Arcobalegni" have appeared on the most important design and architecture magazines and were presented in 1986 in New York at the Accent on Design exhibition. The following year, the University of Pavia set up an artist's exhibition in its spaces and asked Locarno to explain in an academic lesson the exceptional and extraordinary quality of his work.
He died prematurely in 1990.
«Arcobalegni è arte perché la mia emozione di “plasmare” le “millerighe danzanti, di accarezzare, levigare, lucidare uno per uno gli oggetti finiti, la sorpresa di scoprire nuovi accostamenti cromatici mentre il ferro taglia e scava è la stessa che osservo nello spettatore il quale gira e rigira tra le mani l’oggetto, che cerca di capire, domanda, è incredulo quando scopre che “non sono dipinti!?”. Se artigianato è possedere le necessarie cognizioni tecniche di manualità per eseguire oggetti di uso comune (a regola d’arte come si legge nei codici), ARCOBALEGNI è artigianato nel senso più stretto del termine. Amo spesso definire gli Arcobalegni “Sculture, truccate da barattoli”. Sculture”. Sculture perché sono forme ricavate dalla materia dura con la tecnica di asportazione e con un tema obbligato: quello dell’uso del tornio. Questo, a mio parere, è una “macchina” affascinante, primordiale nella sua semplicità, straordinariamente intuitiva ed istintiva, ma anche rivoluzionaria come lo sarà stata probabilmente l’invenzione della prima “cosa rotonda” o ruota. Barattoli perché, giocoforza, dovevo offrire una motivazione pretestuosa, qualcosa di uso comune se volevo che un’operazione culturale, strettamente personale, diventasse anche mestiere, professione, modo di sostentamento, momento gratificante»
Massimo Locarno
«L’artigianato, tramandato per secoli
da padre in figlio, da maestro in discepolo
ha trovato la mortificazione dell’oblio
nei tempi di oggi.
Il mondo non ha più il tempo di insegnare
e di imparare gli umili gesti dell’uomo
che costruisce semplici oggetti di uso comune.
L’arte, come la tecnica, si occupa soltanto
di raggiungere obiettivi che riguardano
il facile e rapido profitto economico.
Noi abbiamo la presunzione di credere
che i veri valori dell’arte siano riposti
nell’intimità di un gesto d’Amore
tra uomo e materia, nella finalità di migliorare
la qualità della Vita»
Massimo Locarno 1977/83
Exhibitions
1991 | Hotel Royal - Sanremo |
1989 | Galleria "Il Punto 7" - Busto Arsizio |
1986 | Accent on Design - New York Genova |
1983 | Mostra collettiva, Palazzo del Parco - Bordighera |
1977 | Firenze Sanremo |
1974 | Teheran |
Magazines
1990 | L'ambiente cucina (Ed. Peg) |
1989 | Il Bagno (Ed. Peg) Casaviva |
1988 | Grazia |
1987 | Bell'Italia |
1986 | Bella |
1985 | Interni Harper's Bazar Casaviva |
1980 | Amica (Italia da comprare) |
1979 | Brava |
1978 | Rassegna Artigianato Casaviva |